La Bioetica è una disciplina che
si occupa dell’analisi razionale dei problemi morali nell’ambito delle scienze biomediche,
definendo criteri e limiti di liceità alla pratica medica e alla ricerca scientifica,
permettendo che il progresso avvenga nel rispetto di ogni persona umana e della
sua dignità.
Per l’ampiezza del suo significato si suddividono fasce di
interesse in base all’età della vita ,quindi la nascita,la qualità della vita e
il fine della vita.
Gli attuali temi della bioetica
sono emersi nel contesto della società,in particolare quella nordamericana,dopo
la seconda guerra mondiale,con la formulazione del Codice di Norimberga in
risposta ai crimini contro la dignità umana. Con tale codice si volle rendere
obbligatorio il consenso volontario del soggetto umano espresso in libertà e
nel pieno delle proprie capacità. Tuttavia si evidenziò presto che la
deontologia medica non fosse in grado di prevenire gli abusi sperimentali, e che
nei paesi occidentali contasse l’autodeterminazione del paziente nel volersi
sottoporre anche a sperimentazioni pericolose, nella speranza di una qualità di
vita migliore o solo di un prolungamento. Da tale necessità scaturì la
formazione di organismi decisionali e consultivi con lo scopo di analizzare le
questioni poste dalla società e dalla ricerca scientifica. Uno dei primi
aspetti ad essere affrontato fu quello delle disabilità,con la stesura della
Dichiarazione dei diritti delle persone handicappate ad opera delle Nazioni
Unite nel 1975. Tale dichiarazione si può sintetizzare nel seguente modo:
- Il termine portatore di
handicap designa qualunque persona incapace di garantisci per proprio conto le
necessità quotidiane,in ragione di una minorazione.
- Il portatore di handicap ha un
diritto connaturato al rispetto della sua dignità umana.
- Il portatore di handicap ha
diritto alle misure destinate a consentirgli la più ampia autonomia possibile.
- Il portatore di handicap,con
famiglia e comunità,deve essere pienamente informato dei diritti contenuti
nella dichiarazione.
Seguirono altri punti con
l’obiettivo di ampliare gli aspetti di tutela dei disabili,come ad esempio la
Convenzione per la Salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà
fondamentali (1950),e la Carta Sociale Europea del 1996.
La riabilitazione non viene vista
solo sotto l’aspetto medico,ma anche come un complesso intervento mirato al
reinserimento del disabile nella sua realtà. La riabilitazione consta di
ripristino funzionale comprendente funzioni motorie,cognitive e sociali.
Come ribadito dal Comitato
Nazionale della Bioetica,alla stesura di un progetto riabilitativo si devono
considerare alcuni elementi comuni come: la storicità (diagnosi); la globalità della presa in carico; il coinvolgimento personale attivo del paziente e della famiglia; l' obiettivo perseguito , ossia il miglioramento della qualità della vita; e la programmazione puntuale con obiettivi raggiungibili.
Accentrando l’attenzione della
bioetica sulla riabilitazione,il documento ”Bioetica della Riabilitazione del
Comitato Nazionale per la bioetica del 17 marzo 2006” sottolinea che è
possibile individuare delle modalità di approccio scientifico:
- Approccio Funzionalista: la riabilitazione
è considerata una prassi sanitaria che ha come obiettivo l’individuazione di
strumenti tecnici e di procedure indispensabili il
recupero nei termini di efficienza fisica ed autonomia della persona.
- Approccio Contrattualista: tale
approccio muove dal rispetto dell’autonomia intesa come piena capacità di
autocoscienza,autodeterminazione,razionalità dell’individuo di sviluppare
contratti con gli altri individui,in condizione di simmetria.
- Approccio basato sui diritti
umani: obiettivo di un intervento riabilitativo e abilitativo è
ristabilire quelle condizioni di parità e di opportunità che sono diritto della
persona umana a prescindere dalle sue condizioni evitando discriminazioni.
- Approccio integrale: guarda
alla riabilitazione come un insieme di interventi che si
muovono dalla presa in carico della globalità della persona con disabilità.
Oggi ai Fisioterapisti sono
richiesti valori bioetici,quali la competenza professionale ed un continuo
aggiornamento scientifico in collaborazione con le altra figure professionali
coinvolte in ambito sanitario al fine di predisporre il programma terapeutico
dell’assistito. Anche per questo nel nostro centro ricerchiamo un continuo
aggiornamento al fine di aumentare la competenza professionale dei nostri
operatori e poter affrontare al meglio le problematiche dei pazienti.
Per formare personale qualificato
in tale ambito, il Comitato Nazionale per la Bioetica ha formulato il documento
“Bioetica e Formazione nel Sistema Sanitario”, nel quale si sottolineano alcune
qualità umane e professionali come la disponibilità all’ascolto, al
dialogo, all’aiuto nel quotidiano, e tanti aspetti in precedenza enunciati.
Dott. in Fisioterapia
Manlio Bitocchi
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