La Bioetica è una disciplina che
si occupa dell’analisi razionale dei problemi morali nell’ambito delle scienze biomediche,
definendo criteri e limiti di liceità alla pratica medica e alla ricerca scientifica,
permettendo che il progresso avvenga nel rispetto di ogni persona umana e della
sua dignità.
Per l’ampiezza del suo significato si suddividono fasce di
interesse in base all’età della vita ,quindi la nascita,la qualità della vita e
il fine della vita.
Gli attuali temi della bioetica
sono emersi nel contesto della società,in particolare quella nordamericana,dopo
la seconda guerra mondiale,con la formulazione del Codice di Norimberga in
risposta ai crimini contro la dignità umana. Con tale codice si volle rendere
obbligatorio il consenso volontario del soggetto umano espresso in libertà e
nel pieno delle proprie capacità. Tuttavia si evidenziò presto che la
deontologia medica non fosse in grado di prevenire gli abusi sperimentali, e che
nei paesi occidentali contasse l’autodeterminazione del paziente nel volersi
sottoporre anche a sperimentazioni pericolose, nella speranza di una qualità di
vita migliore o solo di un prolungamento. Da tale necessità scaturì la
formazione di organismi decisionali e consultivi con lo scopo di analizzare le
questioni poste dalla società e dalla ricerca scientifica. Uno dei primi
aspetti ad essere affrontato fu quello delle disabilità,con la stesura della
Dichiarazione dei diritti delle persone handicappate ad opera delle Nazioni
Unite nel 1975. Tale dichiarazione si può sintetizzare nel seguente modo:
- Il termine portatore di
handicap designa qualunque persona incapace di garantisci per proprio conto le
necessità quotidiane,in ragione di una minorazione.
- Il portatore di handicap ha un
diritto connaturato al rispetto della sua dignità umana.
- Il portatore di handicap ha
diritto alle misure destinate a consentirgli la più ampia autonomia possibile.