Il 50-80%
della popolazione, in base a varie statistiche internazionali, soffre di mal di
schiena. Di fronte a questa evidenza, non sempre vi è conoscenza e chiarezza,
nei confronti dei pazienti, da parte degli operatori del settore. Dopo cicli di
terapie farmacologiche o FKT infatti,
vengono consigliate delle attività motorie o degli sport, creati od indicati per fini totalmente diversi. E’ il caso del nuoto, spesso del tutto controindicato in caso di scoliosi severe ma
anche di cervico-dorsoalgie importanti; è il caso dell’acquagym, in cui l’acqua non è usata per ridurre il carico ma per
aumentare la resistenza all’attività; è
il caso del pilates, il cui fine è il miglioramento della flessibilità articolare e dell’elasticità muscolare; è il caso anche, per certi versi, della ginnastica posturale, ottima per agire sulla postura, ma lenta nel ridurre il
dolore e poco efficiente per il rinforzo muscolare e quindi la stabilizzazione
articolare.