domenica 24 novembre 2013

La pedana vibrante per il miglioramento dell'equilibrio

Da molto tempo si conoscono gli effetti negativi che le vibrazioni hanno sull’organismo umano e da circa trent'anni la medicina sta studiando l’applicazione terapeutica di questo tipo di energia. Molti studiosi hanno indagato sugli effetti positivi delle vibrazioni sull'uomo (WBV – Whole Body Vibration) arrivando a conclusioni spesso differenti.Le possibili applicazioni di tale nuova terapia sono molte, dalla cura dell’osteoporosi al miglioramento della forza muscolare, dal miglioramento dell'equilibrio all’aumento della mobilità articolare fino, in alcuni casi, alla stimolazione ormonale e alla riabilitazione di Parkinson e Stroke. Molto c’è di scritto quindi anche sul controllo dell’equilibrio e ovviamente non tutti gli autori sono concordi con l’affermare che le WBV siano potenzialmente utili a trattare quei pazienti la cui capacità di equilibrio sia compromessa.Abbiamo quindi deciso di ricercare maggiori informazioni su banche dati scientifiche internazionali  (PubMed, Chocrane, Pedro, SportDiscus ed altre). Da questa ricerca abbiamo ottenuto nozioni utilissime che ci hanno permesso di utilizzare questo strumento, presente nella nostra struttura al fine di migliorare l’equilibrio ed il controllo posturale dei nostri pazienti.

La pedana vibratoria attiva un particolare riflesso nervoso (scoperto e studiato dall'italiano Carmelo Bosco) il quale registra, analizza e risponde efficacemente alle modificazioni istantenee del nostro corpo al fine di mantenere l'equilibrio e non cadere a terra.

Il riflesso vibratorio presente in tutte le persone sane è molto attivo quando si è giovani e tende ad affievolirsi con il passare dell'età, la pedana quindi ci mette in condizione di recuperare in breve, anzi brevissimo tempo una funzione che non è scomparsa ma semplicemente si è solo un poco “assopita”.
Avere un buon controllo dell'equilibrio ci permette di prevenire in modo drastico le cadute. Diminuire il rischio di cadute è importantissimo per tutti quei soggetti, specialmente gli anziani o gli osteopenici, che da un evento banale come appunto inciampare, possono ritrovarsi in una brutta condizione come ad esempio la frattura del collo femore. Certo non tutte le cadute portano alla frattura ossea, però evitare di correre il rischio secondo noi è sempre meglio!

Paolo Scannavini

mercoledì 4 settembre 2013

Lombalgia e sport

La lombalgia e lombosciatalgia è l’evento più frequente nella vita di una persona. Varie statistiche internazionali danno una frequenza di tale patologia anche del 70-80% nella vita di tutti noi. Possiamo quindi dire che è più strano non aver mai sofferto di lombalgia che aver avuto almeno un episodio doloroso nel corso della vita.

giovedì 29 agosto 2013

Con la sabbia sotto i piedi

Siamo nel pieno della bella stagione e possiamo finalmente andare al mare fidando sulle proprietà terapeutiche del sole, dell’acqua e delle attività in spiaggia.
Ma è veramente così?