Da molto tempo si conoscono gli
effetti negativi che le vibrazioni hanno sull’organismo umano e da circa trent'anni la medicina sta studiando l’applicazione terapeutica di questo tipo di
energia. Molti studiosi hanno indagato sugli effetti positivi delle vibrazioni
sull'uomo (WBV – Whole Body Vibration) arrivando a conclusioni spesso
differenti.Le possibili applicazioni di tale
nuova terapia sono molte, dalla cura dell’osteoporosi al miglioramento della
forza muscolare, dal miglioramento dell'equilibrio all’aumento della mobilità
articolare fino, in alcuni casi, alla stimolazione ormonale e alla
riabilitazione di Parkinson e Stroke. Molto c’è di scritto quindi anche sul
controllo dell’equilibrio e ovviamente non tutti gli autori sono concordi con
l’affermare che le WBV siano potenzialmente utili a trattare quei pazienti la
cui capacità di equilibrio sia compromessa.Abbiamo quindi deciso di ricercare
maggiori informazioni su banche dati scientifiche internazionali (PubMed, Chocrane, Pedro, SportDiscus ed
altre). Da questa ricerca abbiamo ottenuto nozioni utilissime che ci hanno
permesso di utilizzare questo strumento, presente nella nostra struttura al
fine di migliorare l’equilibrio ed il controllo posturale dei nostri pazienti.
La pedana vibratoria attiva un
particolare riflesso nervoso (scoperto e studiato dall'italiano Carmelo Bosco)
il quale registra, analizza e risponde efficacemente alle modificazioni
istantenee del nostro corpo al fine di mantenere l'equilibrio e non cadere a
terra.
Il riflesso vibratorio presente in
tutte le persone sane è molto attivo quando si è giovani e tende ad
affievolirsi con il passare dell'età, la pedana quindi ci mette in condizione
di recuperare in breve, anzi brevissimo tempo una funzione che non è scomparsa
ma semplicemente si è solo un poco “assopita”.
Avere un
buon controllo dell'equilibrio ci permette di prevenire in modo drastico le
cadute. Diminuire il rischio di cadute è importantissimo per tutti quei soggetti,
specialmente gli anziani o gli osteopenici, che da un evento banale come
appunto inciampare, possono ritrovarsi in una brutta condizione come ad esempio
la frattura del collo femore. Certo non tutte le cadute portano alla frattura
ossea, però evitare di correre il rischio secondo noi è sempre meglio!
Paolo Scannavini