
- Si raccomanda che lo sport (qualsiasi esso sia) non venga prescritto come un trattamento per la scoliosi idiopatica.
- Si raccomanda di non usare il nuoto come terapia delle curve patologiche del rachide.
Il corpo,
immerso in un liquido, trova uno stato di galleggiamento
"differenziato" nelle varie parti del corpo, cosicché il torace
galleggerà di più di altre parti corporee. Alla fine il corpo troverà un suo
equilibrio, inclinandosi rispetto alla superficie con la conseguente
valorizzazione delle curve fisiologiche del rachide e accentuando, eventualmente,
le deformità.
Nelle
deformazioni della gabbia toracica (torace scoliotico) inoltre, l'azione di
ventilazione forzata dovuta alla dinamica stessa dell' azione motoria, determina
delle azioni deformanti il torace (legge di Geier, 1986).
La
conclusione è che qualsiasi stile di nuoto si adotti (anche il dorso) il risultato
non cambia: le curve fisiologiche vertebrali verranno accentuate.
Da ciò
consegue che molti parlano di nuoto e di deformazioni rachidee, ma pochi ne
parlano con cognizione di causa. La Società di Ginnastica Medica e
Riabilitazione, del cui Consiglio Nazionale mi onoro di far parte, cerca invece
di studiare e di divulgare queste notizie, che però ai più risultano essere
“sconvolgenti”.
Dott. Luigi Girvasi
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